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Il comune di Benevento in Campania rinsalda il legame storico e culturale con Monte Sant’Angelo in Puglia
L’obiettivo è sviluppare iniziative di promozione dell’antico percorso di pellegrinaggio della Via Micaelica coinvolgendo tutti i siti con testimonianze longobarde presenti attorno alla città di Benevento e lungo l’itinerario
Ben 126 i progetti, tra cui quelli campani, del nuovo piano di gestione 2022-2027 del sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”
elaborato dall’Associazione Italia Langobardorum
È stato presentato nei giorni scorsi il nuovo “Piano di Gestione 2022-2027” del sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”, che raggruppa le testimonianze architettoniche e artistiche più significative della civiltà longobarda all’apice del suo sviluppo storico, distribuite in sette località di cinque diverse Regioni italiane tra cui l’importante sito religioso della chiesa di Santa Sofia a Benevento costruita intorno al 760 per volontà di Arechi II, duca di Benevento, come cappella personale e santuario nazionale per la salvezza del popolo longobardo.
A dieci anni dall’iscrizione del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” all’interno della World Heritage List UNESCO, avvenuta il 25 giugno 2011, l’Associazione Italia Langobardorum, struttura di gestione del “sito di rete, ha avviato il processo di ridefinizione e aggiornamento del Piano di Gestione esistente. L’adozione del nuovo strumento di gestione intende dare un nuovo impulso al lavoro dell’Associazione, in particolare per quanto riguarda l’implementazione delle attività volte alla crescita socio-economica dei territori che ospitano le testimonianze monumentali della civiltà longobarda in Italia, sia dal punto di vista culturale – volte alla conoscenza, conservazione, sensibilizzazione e promozione del patrimonio – sia dal punto di vista turistico.
“Il Comune di Benevento ha inserito nel nuovo Piano di Gestione undici interventi”, ha raccontato Antonella Tartaglia Polcini, che è assessore alla cultura ed all’UNESCO del Comune di Benevento, ma anche attuale presidente dell’associazione Italia Langobardorum. “Particolare attenzione è stata rivolta ai progetti che mirano a sviluppare strategie di rete locale territoriale, volte a conoscere, conservare, valorizzare e promuovere i beni legati al dominio plurisecolare longobardo di un territorio vasto, del quale, per un lungo periodo, Benevento è stata la capitale indiscussa”.
In questa prospettiva, il Comune di Benevento si è impegnato nel rinsaldamento del legame storico e culturale con Monte Sant’Angelo, altra località del sito seriale longobardo, sviluppando iniziative di promozione dell’antico percorso di pellegrinaggio della Via Micaelica o via Sacra Langobardorum.
“Nella visione progettuale dell’Amministrazione”, ha puntualizzato l’Assessore Tartaglia Polcini, “la Via Micaelica disegna una sorta di linea di collegamento diretta a porre in rete tutti i siti longobardi presenti nell’intorno della Città di Benevento e lungo il percorso, anche molto al di là dei confini provinciali, spingendosi fino alla storica meta del Santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano. Tra l’altro, questo percorso è oggi in forte crescita da un punto di vista turistico, in quanto coincidente con la Via Francigena; inoltre è in corso l’istruttoria per la candidatura all’UNESCO, nell’ambito del sito “Appia Regina Viarum”, la via consolare romana Traiana o Appia-Traianea. Su quest’ultimo tracciato si sono sviluppati, in epoca tardoantica ed altomedievale, i percorsi di pellegrinaggio verso i luoghi di culto pugliesi e di Gerusalemme”.
Oltre al percorso micaelico, altra “rete territoriale” che si intende sviluppare, e sulla quale il Comune di Benevento ha già partecipato a diversi incontri con i partner istituzionali, è quella dei Centri di potere longobardo sviluppatisi in Campania nel periodo di decadenza della centralità di Benevento (verso l’anno 1000), con la nascita dei Principati di Salerno e Capua.
“Il lavoro di aggiornamento del Piano di Gestione, che si propone come guida e punto di riferimento costante per la tutela e valorizzazione di un sito seriale così complesso, come quello dei Longobardi in Italia, in cui intervengono più attori, è stato condotto cercando il coinvolgimento più ampio possibile” ha affermato Antonella Tartaglia Polcini, Presidente Associazione Italia Langobardorum. “Redigere un Piano di Gestione consiste nell’esaminarne le forze e gli attori presenti sul territorio, tanto nel campo culturale quanto in quello socioeconomico e turistico. Lo abbiamo fatto attraverso il coinvolgimento dei diversi soggetti portatori di interesse, non solo delle istituzioni che formalmente fanno già parte della struttura di gestione, ma anche delle comunità locali e dei numerosi soggetti di diversa natura che si sono impegnati nel tempo in contatti e collaborazioni con l’Associazione Italia Langobardorum. Sono state definite le strategie da intraprendere per garantire la valorizzazione e promozione del sito seriale, sia a livello di rete che di singole componenti, per consentire a realtà diverse e distanti tra loro di coordinarsi lavorando con una visione comune e obiettivi condivisi”.
Per individuare e raccogliere i contenuti, che sono poi stati oggetto della stesura del nuovo piano di gestione del sito UNESCO, nel dicembre 2020 è stata infatti organizzata una maratona digitale Longobarda, un vero e proprio Hackathon, che ha coinvolto attivamente i diversi stakeholder territoriali, con l’obiettivo di individuare progettualità e strategie future di valore.
Il nuovo Piano di Gestione, si articola in 13 progetti di rete che coinvolgono congiuntamente i sette territori del sito UNESCO a livello nazionale e numerosi progetti locali, per un totale complessivo di 126 progetti, impostati attorno a cinque tematiche: il miglioramento infrastrutturale, con la creazione di nuovi percorsi e il potenziamento dell’accessibilità ai monumenti; la divulgazione della storia, cultura e del patrimonio intangibile, attraverso ad esempio l’organizzazione di incontri e conferenze, la predisposizione di piani di comunicazione e l’allestimento di mostre in sedi nazionali ed internazionali, che servano a sensibilizzare e diffondere la conoscenza della civiltà longobarda; la collaborazione con scuole, università, enti di ricerca, con l’attivazione di laboratori didattici e la promozione dell’attività di studio dei siti; gli interventi di conservazione e valorizzazionedella core zone, con la necessaria pianificazione di azioni di manutenzione e restauro dei beni; gli interventi di valorizzazione della buffer zone e la progettazione socio-economica.
L’Associazione Italia Langobardorum
L’Associazione Italia Langobardorum – formalmente costituita nel 2009 dai Comuni di Benevento, Brescia, Campello sul Clitunno (PG), Castelseprio (VA), Gornate Olona (VA), Cividale del Friuli (UD), Monte Sant’Angelo (FG), Spoleto (PG) e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – è la struttura di gestione del Sito UNESCO; non ha scopo di lucro e si occupa di avviare, coordinare e monitorare le azioni di rete relative alla valorizzazione, promozione e sensibilizzazione del sito UNESCO. Tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, sensibilizzazione delle comunità locali, promozione dello sviluppo socio-economico sono dunque le principali direttrici lungo le quali si sviluppano le azioni che l’Associazione persegue con il supporto degli uffici di coordinamento locale, istituiti dai comuni fondatori e anche attraverso partenariati con soggetti pubblici e privati diversi, al fine di ampliare e sviluppare la “rete longobarda” in un percorso organizzato di interazioni con gli stakeholder dei territori.
Fanno parte del sito seriale Unesco della civiltà longobarda: l’area della Gastaldaga e il complesso episcopale a Cividale del Friuli (UD),il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo (FG), l’area monumentale con il Monastero di San Salvatore-Santa Giulia a Brescia, il castrum con la Torre di Torba e la Chiesa di Santa Maria Foris Portas a Castelseprio – Torba (VA), la Basilica di San Salvatore a Spoleto (PG), il Tempietto del Clitunno a Campello sul Clitunno (PG) e il Complesso di Santa Sofia a Benevento.
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