Annunciati i vincitori dell’VIII Premio Lissone Design
a cura di Francesca Guerisoli e Anty Pansera 
la lampada Ara di Ilaria Marelliper la sezione “Prodotto storico”e il paravento Colombano di Carlo Trevisaniper la sezione “Il mobile che non c’è” Fino al 24 luglio 2022in mostra i venti prodotti e progettidell’VIII Premio Lissone Design


MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone  Sabato 30 aprile, presso il MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone, sono stati premiati i due vincitori dell’VIII Premio Lissone Design: la lampada Ara di Ilaria Marelli si è aggiudicata la sezione “Prodotto storico”; il paravento Colombano di Carlo Trevisani ha invece vinto il premio per “Il mobile che non c’è”.
Due menzioni speciali sono andate a Giorgio Gurioli con la seduta Hara per la categoria “Prodotto storico” e a Patrizia Di Costanzo e Paolo Pallucco con la consolle Annalou e la fata verde per la sezione “Il mobile che non c’è”.
La lampada Ara di Ilaria Marelli vincitrice per la sezione “Prodotto storico” ela seduta Hara di Giorgio Gurioli, menzione speciale per la categoria “Prodotto storico”
Il paravento Colombano di Carlo Trevisani vincitore del premio per “Il mobile che non c’è”
Sabato 30 aprile si è svolta al MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone la cerimonia di Premiazione dell’VIII Premio Lissone Design, manifestazione a cadenza biennale che punta a sostenere e promuovere le potenzialità dei creativi in ambito progettuale. Con l’edizione di quest’anno, l’Amministrazione Comunale ha inteso mantenere vivo lo stretto legame con la storia culturale e produttiva della Città di Lissone – fin dagli anni Sessanta e Settanta “Primo Centro Italiano del Mobile” – puntando a valorizzare quei progettisti che operano sui prodotti e i luoghi del vivere. A cura di Francesca Guerisoli, Direttrice Artistica del Museo, e Anty Pansera, storica e critica del design, l’VIII edizione del Premio Lissone Design ha dunque coinvolto dieci tra studi di progettazione e designer provenienti da tutta Italia, che sono stati chiamati a rappresentarsi attraverso due proposte: la prima ritenuta significativa del proprio percorso progettuale, la seconda riferita a un “mobile che non c’è” prototipato per l’occasione – o descritto attraverso disegni, rendering, fotografie o video – che, in un’ottica di ricerca, risponda alla particolare attualità che stiamo vivendo e alle profonde trasformazioni degli habitat domestici degli ultimi anni. La Giuria, composta da Michele CuomoRaimonda Riccini e Marco Sammicheli, ha analizzato i prodotti e i progetti presentati per il concorso e ne ha valutato la qualità complessiva sia dal punto di vista del valore culturale sia di quello produttivo, selezionando le due opere vincitrici. La sezione “Prodotto storico” è stata assegnata alla lampada Ara di Ilaria Marelli (2003), realizzata dall’Azienda Nemo, con la seguente motivazione: La lampada di Ilaria Marelli interpreta con grande eleganza formale le tecnologie costruttive e illuminotecniche, riuscendo a condensare in un oggetto di notevole rigore compositivo richiami culturali alle elaborazioni costruttiviste e, insieme, riflessioni sulla sostenibilità delle tecnologie usate, nonché sulla natura percettiva e interattiva degli oggetti luminosi. Per “Il mobile che non c’è” la giuria ha premiato il paravento Colombano di Carlo Trevisani con la seguente motivazione: Il mobile Colombano richiama il tema contemporaneo della mutevolezza degli spazi, della flessibilità dei luoghi in cui si lavora e si trascorre il tempo libero, rafforzata dalle recenti vicende pandemiche. Lo fa attraverso l’immaginazione di un oggetto che definisce uno spazio illusorio attraverso il ritmo di una struttura leggera e avvolgente, usando con maestria la versatilità del materiale ed offrendo così lo spunto per un rinnovamento del comparto produttivo. Inoltre, la Giuria ha assegnato due menzioni speciali per la seduta Hara di Giorgio Gurioli (2002), realizzata dall’ Azienda Kundalini Italia e per “Il mobile che non c’è” Annalou e la fata verde, beauty case e consolle integrati, di Patrizia Di Costanzo e Paolo Pallucco con le seguenti motivazioni: La seduta Hara mostra una grande capacità di modellare una superficie continua, reinterpretando, senza limitarla, la funzione della seduta. Inoltre, si sottolinea il riferimento alle ricerche formali del panorama internazionale del design degli anni ’50 e ’60, aggiungendo qualità realizzativa nell’impiego del materiale plastico.Annalou e la fata verde è meritevole della menzione speciale per le sue caratteristiche compositive e strutturali che reinventano geometrie capaci di riconfigurare l’interno di una forma volumetrica primaria e di conquistare spazi tridimensionali sorprendenti, anche attraverso un sapiente uso dei materiali. I due vincitori – Ilaria Marelli e Caro Trevisani – si sono aggiudicati un premio di 4.000 euro ciascuno. I loro due prodotti e progetti saranno acquisiti dal MAC, andando così ad ampliare la collezione del Museo. In occasione della premiazione, è stata inaugurata la mostra che presenta presso il MAC fino al 24 luglio 2022 i venti tra prodotti e idee progettuali selezionati per il concorso di Studio Bartoli Design, Matteo Di Ciommo, Patrizia Di Costanzo e Paolo Pallucco, Massimo Farinatti, gumdesign, Giorgio Gurioli, Ilaria Marelli, Elena Salmistraro, Marta Sansoni, Carlo Trevisani Francesca Guerisoli, Direttrice Artistica MAC, dichiara: Sono felice di aver potuto coinvolgere in questo progetto Anty Pansera. Siamo partite dal territorio domandandoci quale collezione di design potesse avere il Museo di Lissone per sottolineare l’identità del territorio e differenziarsi dalle altre presenti in Lombardia. Abbiamo ragionato su come affermare la storia particolare di questa città, una storia felice, traghettandola nel presente per guardare al futuro. È per questo che abbiamo intitolato una sezione del premio “Il mobile che non c’è”, che presenta prototipi, progetti e idee progettuali. L’altra sezione, “Prodotto storico”, punta invece a valorizzare oggetti già realizzati, anche in anni recenti, rappresentativi del percorso professionale dei diversi designer e studi coinvolti. Abbiamo chiesto loro di rappresentare il proprio percorso creativo attraverso un oggetto, indicandoci inoltre le motivazioni di tale scelta. La mostra che ne emerge è varia e vivace. Anty Pansera, storica e critica del design, ha concluso: Mi fa molto piacere tornare in questo territorio, e al MAC, un museo molto bello e accessibilissimo. Ho cercato di pensare a cosa volesse dire tornare a Lissone, tornare a pensare a un Premio che coinvolgesse dei professionisti che hanno a che fare con il mobile e il complemento d’arredo. Ho deciso di coinvolgere, in accordo con Francesca Guerisoli, un gruppo variegato di figure. Si tratta di designer che compiono scelte progettuali e utilizzano metodologie molto diverse tra loro. Tutti, però, veicolano un’immagine molto precisa, utilizzando linguaggi chiari e accessibili.


Patrizia Di Costanzo e Paolo Pallucco, documentazione della riedizione di Tavolo, sedie e sgabello di J.J.P. Oud, 1927.Riedizione del 1980 su licenza di Ecart International.
Azienda: Pallucco
Bartoli Design, 1085 Edition, 2015,
Azienda: Kristalia