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Aporia, evento, curato da Valeria Orani, e realizzato dall’artista Antonio Marras presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York
“APORIA” è stato presentato dall’ Istituto Italiano Di Cultura di New York, in collaborazione col Consolato Generale d’Italia di New York a dicembre 2021.
L’evento, curato da Valeria Orani, e realizzato dall’artista Antonio Marras, rientra nella XVII Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI (Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani), con il patrocinio del Ministero della Cultura – Direzione Generale Creatività Contemporanea e della collaborazione del MAECI – Direzione Generale per la promozione del sistema Paese.
L’evento ha inaugurato un’installazione site-specific dal titolo “Su per le antiche scale” realizzata da Antonio Marras sulla scalinata dell’Istituto Italiano di Cultura a New York con una performance dal titolo “Andando Restando” coreografia di Marco Angelilli, su disegni dello stesso Marras con Gabriel Da Costa e Francesco Napoli e accompagnamento del contralto Maurizio Rippa produzione 369gradi – AMINA>ANIMA (Soul) Project – Regione Autonoma Sardegna.
La performance ripercorre le tematiche già presenti nell’installazione dando vita al sentimento e alla forza delle azioni. Un percorso che è anche l’impossibilità di dare risposte precise ad un problema che si trova di fronte a due soluzioni, che per quanto opposte sembrano entrambe valide: radici e irrequietezza, attaccamento e necessità di allontanarsi. Sardo, Italiano, Europeo, Africano, Latino, Asiatico e cittadino del Mondo. Luce e ombra. Ordine e disordine. Corpo e spirito.
È “Lacrime napulitane “la prima canzone che accompagna il faticoso viaggio dei due emigranti. Sono coperti da pesanti giacche di pelle che vestono ma non riscaldano, sono carichi di valigie legate con stoffa bianca strappata e annodata ma sono vuote. I legacci sono lenzuola, sono teli da cucina, sono parte del corredo di casa, materiale semplice ma prezioso. Unica dote di povere donne. E vanno gli uomini, attraverso l’Oceano, tra vicissitudine e prove di coraggio e di tenacia.
Trascinano funi ancorate a terra, tentano di strappare quelle radici che tanto male fanno e tanto forti sono. Si attorcigliano, si legano, si intrecciano, si rincorrono, si fanno spazio tra i grovigli della vita, del fato. Ma sono destinati a soffrire, “meschini, costretti a vivere in terre straniere”.
Si spogliano arrivati a Ellis Island mentre si sente in sottofondo “New York New York” in versione interrotta e frastagliata. Mettono tutti i loro averi su un pianoforte che continua ad emettere non più musica ma suoni come se sentisse il dolore e lo strazio dei newcomers, straniti e confusi. Si spogliano per rinascere, per diventare altro.
L’ultimo atto è “L’addio”. Addio da dove? Per dove?
Il sogno di andare restando.
La performance è visibile al link https://www.youtube.com/watch?v=ljbeUXndneY
L’opera installata sarà visibile è visitabile a New York Istituto Italiano di Cultura in New York – 686 Park Avenue, New York, dal lunedì al venerdì ore 10:00 – 16:00
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