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Cultura: Franceschini, elemento centrale di sviluppo sostenibile

“Investimenti nel settore ormai irreversibili”

“In questi anni è stato fatto un passaggio che spero sia ormai irreversibile: considerare gli investimenti in cultura una parte strutturale delle scelte economiche del Paese, uno dei principali motori della crescita. A testimonianza di questo c’è la decisione di investire la quota maggiore, sia in termini assoluti che percentuali tra i Paesi europei, dei fondi del Pnrr in cultura. Chi verrà dopo di noi non potrà prescindere da questo”. 

Lo ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, intervenendo alla presentazione del XIII Rapporto Civita “Quando la cultura incontra la sostenibilità”.  

“All’inizio del nostro lavoro al Ministero – ha continuato Franceschini – abbiamo subito cercato di superare una serie di barriere ideologiche che erano in contrasto con la nostra idea di fondo: ridare alla cultura la centralità che merita anche come elemento economico e di crescita del Paese. Su questo ho avuto come punto di riferimento i lavori di quelle che poi si sono rivelate delle minoranze profetiche come, ad esempio, ‘Civita’ che, prima di tutti, ha parlato e indicato quella strada o l’altra fondamentale della collaborazione tra pubblico e privato per la gestione e valorizzazione del nostro patrimonio culturale”.

“Da queste riflessioni è partito il lavoro di riforma del settore che abbiamo portato avanti e che è alla base delle diverse norme approvate nel tempo, a partire, per esempio, dall’art bonus, grazie al quale sono arrivati molti milioni per la cultura e l’arte italiana. Un mecenatismo che ha generato fondi importanti ma ancora troppo esigui rispetto a quelli che potrebbero essere, considerato il valore aggiunto di avere alle spalle un Paese come l’Italia, per tutte le grandi aziende del made in Italy che esportano. 

“Se poi, come scrive ancora il Rapporto di Civita, è emerso che alcuni Musei italiani sono considerati i primi modelli di sostenibilità e anche grazie alla riforma che ha dato autonomia e vita a quelle realtà. Anche in questo caso ‘Civita’ aveva indicato la strada, vedendo nell’investimento in cultura non soltanto una scelta economiche di sviluppo ma anche sostenibile”, ha concluso il Ministro Franceschini. 

Roma, 4 luglio 2022