Cultura, “Ripensamenti d’artista”, la campagna MiC per raccontare l’ispirazione dei grandi poeti e maestri della storia dell’arte
Caravaggio, Botticelli, Tiziano e Raffaello e anche Ariosto, Pascoli, Foscolo e Grazia Deledda protagonisti della campagna digitale del MiC
Il Ministero della Cultura, guidato da Dario Franceschini, celebra la “Giornata Internazionale dei Musei”, promossa il 18 maggio dall’International Council of Museum, con una nuova iniziativa in linea con il tema di questa edizione: il potere dei musei di trasformare il mondo attorno a sé.
Trasformazioni, pentimenti e correzioni sono infatti i protagonisti di “Ripensamenti d’artista”, la campagna digitale ideata per raccontare le incertezze e i dubbi che hanno accompagnato i tormentati processi creativi delle maestre e dei maestri dell’arte e della letteratura italiana, dall’ispirazione iniziale fino al risultato finale. Di queste perplessità è rimasta traccia su tele, tavoli e fogli di lavoro: tocchi di pennello correttivi, scarabocchi, macchie di inchiostro accidentali e strofe interamente eliminate e sostituite. Entrare così nell’ intimità del lavoro, estraendo parti modificate dall’artista in prima persona, per una sentita necessità, è un po’ come invadere il suo animo, perché permette di scoprire non solo le dinamiche legate all’ideazione dell’opera, ma anche tratti celati della sua personalità.
Ogni settimana, sui canali social del Ministero, la campagna verrà declinata in due diversi filoni narrativi: uno dedicato alle arti figurative, l’altro al mondo della scrittura. Il primo, in particolare, svelerà tutti segreti che si nascondono sotto gli strati pittorici dei più celebri capolavori custoditi nei musei, gallerie e pinacoteche dello Stato: un racconto delle difficoltà e incertezze del processo creativo e di come, al termine di questo, l’artista rimanesse spesso insoddisfatto dell’opera realizzata.
Molti di questi ripensamenti sono percepibili a occhio nudo, altri invece sono visibili solo grazie alle procedure di restauro e alle più avanzate tecniche di indagine analitiche e diagnostiche applicabili alle opere d’arte. Ancora, ulteriori documenti della campagna svelano i disegni e gli studi preparatori di sculture e monumenti, riportano i progetti architettonici di edifici e quartieri, decorazioni di librerie e soffitti, tutti concepiti in una diversa modalità rispetto l’esecuzione. Con una speciale lente di ingrandimento verranno poi approfonditi, grazie ad articoli dedicati, i capolavori di alcuni dei maestri del Rinascimento e del Manierismo italiano.
La seconda rubrica della campagna digitale racconta invece le tante revisioni che si celano dietro i “capolavori di carta” custoditi in archivi e biblioteche, come segni a matita, note a margine, appunti e cancellature, tutti ben evidenti ai margini di dattiloscritti o manoscritti autografi: testimonianze delle frequenti rielaborazioni a cui vennero sottoposti i testi di romanzi, saggi, articoli, tragedie e componimenti poetici  prima di venir consegnati, con la loro pubblicazione, alla dimensione dell’eternità.
I musei, biblioteche, archivi, e luoghi di cultura dello Stato, aderendo all’iniziativa, hanno svolto un lavoro di ricerca certosino nelle proprie collezioni, portando alla luce una mole considerevole di documenti e testimonianze.
Sembra che il celebre romanzo “L’Edera” di Grazia Deledda, Premio Nobel per la letteratura, dovesse inizialmente chiamarsi “Romanzo Sardo,” come dimostrano gli originali dell’autrice conservati presso la Biblioteca Nazionale di Sassari; una delle poesie più apprezzate di Giovanni Pascoli, “Il poeta solitario”, era stata concepita in maniera diversa, come dimostrano le bozze del componimento presenti nell’ Archivio della Fondazione Mario Novaro di Genova, ricche di versi cancellati e nuove strofe scritt…