www.giusyercole.it

Pier Paolo Pasolini.

Non mi lascio commuovere dalle fotografie

Loggia degli abbati visitabile fino al 13 marzo 2022

Ph Salvatore Tomarchio ©2021

La mostra è promossa e organizzata da Suazes

In collaborazione con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura

A cura di Roberto Carnero e Marco Minuz


Pasolini è stato probabilmente l’intellettuale più intransigente, acuto e scomodo del secondo Novecento italiano. Nella veste di scrittore, giornalista, opinionista, attivista e regista, ha dispiegato il suo pensiero in una moltitudine di opere e documenti che lo rendono una delle figure cardine del dibattito culturale nazionale ed internazionale del secondo dopoguerra.

A ridosso del centenario della sua nascita (Bologna, 1922) la mostra di Palazzo Ducale vuole riportare l’attenzione sulla figura di Pier Paolo Pasolini e le sue principali esperienze personali, culturali e professionali attraverso il mezzo della fotografia. Partendo dall’oggettiva constatazione che Pasolini è stato uno dei personaggi pubblici più fotografati del suo tempo, il progetto espositivo in questione vuole costruire un percorso espositivo fotografico per conoscere o approfondire la conoscenza della sua vita e della sua esperienza professionale. Un’iniziativa culturale che nasce, pur nella consapevolezza dell’immenso lavoro di ricerca presente ed associato ad ogni ambito del suo impegno, dalla volontà di continuare ad alimentare, soprattutto nelle giovani generazioni, un confronto con il lascito intellettuale di Pasolini.

La scelta del mezzo fotografico per esplorare l’opera e il pensiero di Pasolini non è casuale. La sua relazione con il mezzo fotografico è stata ambivalente. Se da una parte scriveva “niente come fare un film costringe a guardare le cose”, il suo rapporto con le immagini immobili era differente come testimoniano le sue parole: “alle fotografie è sufficiente dare una occhiata. Non le osservo mai più di un istante. In un istante vedo tutto”.

Eppure, paradossalmente, per tutta la sua vita Pier Paolo Pasolini ha sempre offerto grande disponibilità nel farsi fotografare, anche in momenti privati della sua vita. Ne è testimonianza l’enorme quantità di materiale fotografico dedicato alla sua figura.

Questi scatti rendono così possibile costruire, attraverso un’attenta selezione, un percorso nelle principali esperienze che hanno caratterizzato il suo lavoro e nell’ambito della sua sfera privata. Al contempo il mezzo fotografico rappresenta, oggi più che mai, la modalità più diretta per creare un rapporto con il visitatore.

Suazes con Palazzo Ducale, e con la collaborazione del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delezia, ha organizzato un’importante percorso che riunisce insieme circa 260 pezzi fra fotografie e documenti d’epoca e che si organizza in sezioni, ognuna delle quali raggruppa un corpus di fotografie dedicate allo specifico tema. Sono oltre cinquanta i fotografi e gli archivi coinvolti in questo progetto, tra questi ricordiamo: Letizia Battaglia, Carlo Bavagnoli, Sandro Becchetti, Dario Bellini, Piergiorgio Branzi, Elisabetta Catalano, Mimmo Cattarinich, Diovio Cavicchioli, Elio Ciol, Mario Dondero, Gabriella Drudi Scialoja, Aldo Durazzi, Claudio Ernè, Toti Scialoja, Archivi Farabola, Federico Garolla, Giovanni Giovannetti, Vittorio La Verde , Massimo Listri, Cecilia Mangini, Nino Migliori, Domenico  Notarangelo, Angelo Novi, Rodrigo Pais, Duilio Pallottelli, Angelo Pennoni, Pierluigi Praturlon, Paul Ronald, Salvatore Tomarchio, Mario Tursi, Roberto Villa, Italo Zannier.

Sezioni che si organizzeranno attorno a concetti utili per comprendere, o quanto meno avvicinare, la figura di questo intellettuale: la città di Roma, i ragazzi delle borgate romane, il concetto di corpo, la passione per il calcio, le sue frequentazioni, il suo impegno politico pubblico, la figura della madre, le abitazioni romane in cui ha vissuto, i ritratti fotografici, un oggetto ricorrente, l’iconografia di Cristo, l’esperienza del cinema, gli anni giovanili, le celebrazioni funebri a Roma e Casarsa della Delizia luogo dove ha trovato eterno riposo.

Non ci sarà cronologia e neppure una scala di priorità, bensì un percorso basato su tematiche dove lo spettatore verrà invitato a costruire il suo proprio percorso passando di sezione in sezione. In ogni area il nucleo di fotografie sarà accompagnato da testi di spiegazione, da una serie di citazioni di Pasolini legate al tema e un video dedicato. In definitiva il visitatore sarà libero di costruire il proprio ordine nel fruire delle sezioni perché la volontà è proprio quella di suggerire la vastità di pensiero di questo intellettuale e favorire libere associazioni.

Marco Minuz che ha curato la selezione fotografica con la collaborazione di Piero Colussi: “Il volto di Pasolini diventa così “la mappa” per leggere il suo lavoro, la sua personalità, il suo pensiero e le sue scelte. Metaforicamente la sua pelle, immortalata dal mezzo fotografico, diventa così spazio privilegiato per comprendere, con vicinanza, il percorso professionale di quell’inafferrabile uomo chiamato Pier Paolo Pasolini.”:

Roberto Carnero cocuratore del progetto ed autore dei testi presenti nel percorso: “Una mostra fotografica su Pasolini è un modo di avvicinarsi alla sua opera, magari per un primo approccio ai suoi testi, attraverso i “grandi temi” che li caratterizzano (e in cui qui è stata organizzata l’esposizione). Sarebbe bello che questa straordinaria occasione potesse essere còlta soprattutto dai più giovani, da quei ragazzi a cui Pasolini ha dedicato tante delle sue riflessioni e ai quali continuava – e continua tutt’oggi – a parlare. Purtroppo è ancora un autore che si incontra poco a scuola (come, del resto, molta della letteratura contemporanea).”

La mostra rappresenta un’opportunità per esplorare la dimensione pubblica e privata di Pasolini, ma al contempo per riportare alla luce anche archivi e nuova documentazione su Pasolini.

Orario:

dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 19; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19.

Chiuso il 25 dicembre.

Aperture straordinarie:

8 e 29 dicembre; 6 gennaio.

Nei giorni festivi e dal 27 dicembre al 5 gennaio l’orario sarà solo pomeridiano.

Prezzi dei Biglietti:

Intero 12 euro

Ridotto 10 euro

Gruppi 10 euro; Scuole 5 euro; Speciale giovani il lunedì pomeriggio 5 euro; Ridotto per chi presenta biglietto della mostra di Escher 9 euro

La prevendita è di 1,50 euro per Individuali e per gruppi.

Scuole su prenotazione.

Info: www.palazzoducale.genova.it