“La guerra dei quadri” – Anche la Finlandia ha confiscato le opere dirette in Russia.

Nei primi giorni d’aprile il ministero degli Esteri russo ha riferito: “le Dogane finlandesi hanno sequestrato alla frontiera tre veicoli diretti in Russia, adducendo una probabile violazione delle sanzioni europee contro la Russia”.

I veicoli diretti in Russia trasportavano opere d’arte provenienti dai più importanti musei del Paese – l’Hermitage di San Pietroburgo (in foto), la Galleria Tretyakov e il Museo delle Belle Arti Pushkin di Mosca – e che erano state esposte a Milano e Udine e in Giappone

 Il Cremlino ha richiesto di restituire tutte le opere d’arte di proprietà del museo dell’Ermitage di San Pietroburgo in prestito ai diversi poli museali d’europei.

Come fa sapere il ministero degli Esteri russo il 2 e il 3 aprile le Dogane finlandesi, hanno sequestrato alla frontiera tre veicoli diretti in Russia, contenenti decine di opere d’arte dei più importanti poli museali del Paese, in particolare dall’Ermitage, dalla Galleria Tretyakov e dal Museo delle Belle Arti Pushkin di Mosca.

Si tratta di circa 200 opere tra dipinti e sculture con un valore di circa 42 milioni di euro.

Il responsabile delle Dogane finlandesi, Sami Rakshit ha dichiarato che le sanzioni Ue contro Mosca, varate per l’invasione dell’Ucraina, includono anche il divieto di trasporto di opere d’arte e ne autorizzano il sequestro adesso ferme al porto di al porto di Helsinki.

«È importante che l’applicazione delle misure punitive contro la Russia funzioni in modo efficace», ha dichiarato Rakshit al Washington Post.

Il sequestro ha scatenato l’ira di Mosca che le autorità definiscono un vero “furto”.

La situazione si può definire anarchia legale – ha dichiarato la portavoce della diplomazia russa Maria Zakharova – Parliamo del sequestro, in violazione del diritto internazionale, di opere di proprietà russa che erano in esposizione temporanea all’estero, sotto garanzie ufficiali dei Paesi in cui erano state organizzate mostre in collaborazione con i nostri musei». La «guerra dei quadri», sull’agenzia russa Ria Novosti, è descritta come un vero e proprio «furto».