Ritrovato nel celebre dipinto di Leonardo da Vinci un cane e due gatti nel “La Vergine delle Rocce” spiegazioni del Professore Silvano Vinceti massimo esperto del maestro rinascimentale.

La scoperta “La Vergine delle Rocce” del maestro rinascimentale è stata fatta nel 2017 e ne sono due le versioni la prima si trova al Louvre, la seconda a Londra al museo nazionale.

Il dipinto ha un cane con guinzaglio e due gatti nel, il Professore Silvano Vinceti noto esperto di Leonardo da Vinci ha dichiarato “il cane con guinzaglio incarna il simbolo della obbedienza e sottomissione all’uomo, i gatti, nel simbolismo medievale e Rinascimentale, incarnano aspetti demoniaci Leonardo identifica il cane con l’uomo in terra, i gatti con i demoni tentatori, punta il dito verso il primato del potere temporale di, Papi, Cardinali e Vescovi. Denuncia simbolicamente la corruzione della Chiesa e di molti credenti..”

Il ritrovamento è stato reso possibile grazie ad una nuova tecnica d’indagine che coniuga, la ricerca con lenti speciali di ingrandimento, con l’uso del Photoshop avanzato. Le scoperte del cane con guinzaglio e dei due gatti sono state fatte da Roberto Biggi, la composizione in Photoshop da Rocco Bruno, della equipe scientifica del Comitato.

Silvano Vinceti, Storico e presidente del Comitato ha dichiarato “Il cane con guinzaglio incarna il simbolo dell’obbedienza e sottomissione, i gatti assurgono al significato dei demoni tentatori.. Leonardo identifica il cane con l’uomo in terra, quindi la sua obbedienza e sottomissione a Dio, incarnata da Gesù bambino. I due gatti con le fonti che inducono al peccato, alla tentazione della carne. Si tratta di un linguaggio simbolico, un atto d’accusa di Leonardo al primato del potere temporale espresso da Papi, Cardinali e Vescovi del suo tempo. Una critica radicale simboleggiata dal richiamo al Cane simbolo di fedeltà e obbedienza nei riguardi del suo padrone, dei gatti simbolo del male che alberga anche nel seno della stessa Chiesa. Lo stesso Leonardo in uno dei suoi fogli riporta la espressione – il cane per non disobbedire-. In un altro scritto appartenente al Trattato di Pittura scrive –

La pittura ha il suo fine comunicabile a tutte le generazioni dell’universo, perché il suo fine è subietto della virtú visiva. Adunque questa non ha bisogno d’interpreti di diverse lingue, come hanno le lettere, e subito ha satisfatto all’umana specie”.

Sempre Leonardo scrive nel Trattato di Pittura-

“Le figure degli uomini abbiano atto proprio alla loro operazione in modo che, vedendole, tu intenda quello che per loro si pensi o dica; i quali saranno bene imparati da chi imiterà i moti de’ muti, i quali parlano con i movimenti delle mani degli occhi, delle ciglia e di tutta la persona […]; e non ti ridere di me, perché io ti proponga un precettore senza lingua il quale ti abbia ad insegnar quell’arte ch’ e’ non sa fare; perché meglio t’insegnerà egli co’ fatti, che tutti gli altri con parole-

Leonardo esprimeva la sua critica religiosa con il linguaggio iconografico. Grazie al ritrovamento del – cane con Guinzagli e dei due gatti- al significato del cane con guinzaglio, attribuitogli dallo stesso Leonardo. Da uno dei significati dominanti che incarna la figura del gatto nel periodo medioevale- rinascimentale, oggi è possibile rileggere la Vergine delle Rocce in modo totalmente nuovo. Il ritrovamento del –Cane con guinzaglio e dei due gatti- rafforza e consolida l’interpretazione di Leonardo depositario di una rigorosa religiosità.

Se avesse espresso direttamente la sua critica al Papato e alla Chiesa sarebbe stato facilmente vittima del tribunale di inquisizione.