Scompare Andreina Cerruti, Presidente della Fondazione Cerruti

La Fondazione Francesco Federico Cerruti per l’Arte e il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea annunciano la scomparsa di Andreina Cerruti (Torino, 19 gennaio 1923 – 18 gennaio 2022), Presidente della Fondazione Cerruti.
I funerali si terranno giovedì 20 gennaio alle ore 12 presso la Chiesa Parrocchiale della Gran Madre di Dio, Piazza Gran Madre di Dio 4, Torino.

Figlia di Giuseppe Cerruti (Genova, 1890 – Torino, 1972) e Ines Castagneto (Genova, 1892 – Torino, 1977), la sorella del ragionier Francesco Federico (Genova, 1922 – Torino, 2015) ebbe un’infanzia caratterizzata da un’educazione rigorosa e già in età scolare venne coinvolta nell’attività di legatoria del padre.
Dopo aver frequentato l’Istituto Magistrale Statale ‘Domenico Berti’ di Torino, nel 1941 Andreina Cerruti iniziò a lavorare alla LIT (Legatoria Industriale Torinese), la ditta familiare che, grazie all’introduzione della tecnica di rilegatura senza cuciture denominata ‘perfect binding’, raggiunse i massimi livelli di produzione con ingenti quantità di commesse inerenti alle rilegature di libri d’arte e, soprattutto, alle guide telefoniche italiane.
Oltre allo spirito imprenditoriale, con il fratello Francesco Federico condivise per tutta la vita un grande amore per la bellezza e per l’arte, proseguendone l’impegno culturale attraverso l’assunzione nel 2015 della Presidenza della Fondazione da lui istituita. La Fondazione Cerruti raccoglie oggetti d’arte, libri e legature rare, mobili, arredi, dipinti e sculture. Sotto la sua Presidenza, la Collezione Cerruti, ospitata nella Villa a poca distanza dal Castello di Rivoli, venne aperta al pubblico nel maggio 2019.

Quale Presidente della Fondazione, in occasione della recente pubblicazione del ‘Catalogo Generale della Collezione Cerruti’ edito per i tipi di Umberto Allemandi, Andreina Cerruti ha voluto offrire il suo contributo redigendone la Premessa, che oggi rimane come prezioso lascito: 

Sono particolarmente felice che si sia aperta al pubblico la straordinaria collezione d’arte di mio fratello Francesco Federico Cerruti e che dopo due anni di lavoro sia terminato il Catalogo Generale della Collezione Cerruti.
La sua casa-museo è un racconto di vita, della sua, ma anche di tutta la nostra famiglia, con la sua memoria, le sue ombre, le sue gioie, quasi che i libri, gli oggetti, i quadri, le sculture possano dischiudersi nel linguaggio proprio dell’arte e della poesia.
La nostra famiglia ha sempre scelto la semplicità e la discrezione, si è sempre sottratta alla tentazione dell’apparire, preferendo la frugalità e la concretezza del lavoro ai rumori del mondo. Da qui nasce verosimilmente il bisogno di mio fratello di cercare nell’arte il luogo dell’interiorità, che è forse consentito solo agli spiriti che inseguono nel silenzio i veri bagliori dell’esistenza.
Iniziata alla fine degli anni Sessanta del XX secolo, quella di mio fratello è una collezione dai confini spaziali e cronologici ampi e variegati, che è possibile apprezzare come opera d’arte totale, insieme al luogo che la custodisce. Questo era il suo desiderio: affidare ai posteri l’opportunità di scoprire la sua raccolta nella complessità e nella qualità estetica che la caratterizzano. Nello statuto della sua Fondazione Francesco Federico Cerruti per l’Arte, egli scrive di aver «deciso di volgere a beneficio della collettività nazionale e internazionale» la sua collezione nell’auspicio «di poter perpetuare i valori che lo avevano animato, nonché il senso di mecenatismo, così da contribuire a rendere la Collezione Cerruti realtà sempre viva e motore di crescita culturale».
Per questa ragione credo fortemente nella collaborazione tra il Castello di Rivoli, che dista solo poche centinaia di metri da Villa Cerruti, e la Fondazione Cerruti, grazie alla quale la casa-museo è aperta ai visitatori dal maggio 2019. Si è attivato un fruttuoso dialogo fra l’arte contemporanea e quella del passato, dando vita a nuovi, inaspettati percorsi della conoscenza e della memoria.
Tale collaborazione è infatti un raro e straordinario esempio della felice cooperazione nella gestione dell’arte tra un ente museale pubblico, il Castello di Rivoli, e una realtà di natura privata, quale è la nostra Fondazione. Spero che questa relazione possa ispirare un modello per innovare il settore della gestione dei beni culturali. Oggi, poter vedere la villa aperta al pubblico e sfogliare questo volume che raccoglie l’intera sua collezione, attraverso l’imponente frutto del lavoro pluriennale di molti studiosi e storici dell’arte, mi riempie d’orgoglio: è una storia che dà speranza, un viaggio che ci avvicina alla bellezza, che ospita l’immaginazione e lo stupore, è la storia di un fratello straordinario e di una famiglia che ha insegnato a noi figli l’etica del lavoro e lo sguardo incantato della contemplazione.
Ringrazio per tutto questo mio fratello, senza la cui curiosità, passione, generosità e lungimiranza tutto ciò non si sarebbe realizzato, e ringrazio tutti coloro che hanno permesso a questo suo sogno di divenire realtà: il Castello di Rivoli, tutti coloro che hanno preso parte a questa iniziativa, Gianluca Ferrero che, con dedizione, ha seguito prima mio fratello ed ora me in questa avventura e tutti coloro che con noi continueranno a renderla possibile.

Andreina Cerruti, 2021

Andreina e Francesco Federico Cerruti, 1957
Courtesy Fondazione Cerruti e Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea