Firenze, 17 aprile 2023 – La nuova mostra “Steve McCurry Children” del celebre fotografo americano apre il 19 maggio al pubblico al Museo degli Innocenti di Firenze. 100 fotografie saranno esposte fino all’8 ottobre per ammirare la prima mostra tematica dedicata all’infanzia del fotografo più amato di sempre, realizzate in quasi cinquant’anni di attività e che ritraggono bambini da ogni angolo del mondo in scene di vita quotidiana.

Un omaggio ad un periodo straordinario della vita, una galleria di ritratti sorprendenti che racconta l’infanzia in tutte le sue sfaccettature con una caratteristica comune a tutti, lo sguardo dell’innocenza, e che si concretizza proprio nel luogo simbolo dell’infanzia, l’Istituto degli Innocenti di Firenze che da oltre 600 anni si occupa ininterrottamente di promuovere e tutelare i diritti dei bambini. Un luogo progettato da Filippo Brunelleschi, bello, pensato per dare l’opportunità di un futuro ai piccoli affidati alle cure della comunità e la cui storia è rappresentata nel Museo degli Innocenti . Un compito che l’Istituto degli Innocenti interpreta, in chiave moderna, ancora oggi facendosi luogo non solo di accoglienza ed educazione, ma anche di studio, ricerca e promozione culturale per il benessere delle nuove generazioni e per l’affermazione concreta dei loro diritti.

 

I bambini immortalati dall’obiettivo di McCurry sono diversi per etnia, abiti e tradizioni ma esprimono lo stesso sentire con la loro inesauribile energia, gioia e capacità di giocare persino nei contesti più anomali e difficili, spesso determinati da condizioni sociali, ambientali o di conflitto.

 

Basti pensare alla celebre piccola afghana ritratta in un campo di rifugiati nel 1984, divenuta emblema delle condizioni patite nei territori di guerra prima ancora che le Nazioni Unite stilassero la Convenzione sui Diritti dei Bambini, entrata in vigore nel 1989.

 

In questo scenario di rilevanza globale, l’intento di McCurry è anche quello di sensibilizzare sul tema dello sfruttamento giovanile. Nei paesi in cui il fotografo ha viaggiato, soprattutto in Asia, troppo elevato è il numero di bambini costretti a lavorare quando dovrebbero giocare e andare a scuola.

 

“La visione dell’infanzia di McCurry è variegata e diversificata, come i bambini di tutto il mondo. Ma, a prescindere da dove punta il suo obiettivo, il filo conduttore è questo: finché ci sono bambini c’è speranza”. E dalle foto emerge potente “L’eterna resilienza dei bambini…presenza vivida negli scatti di Steve McCurry, che ha catturato il desiderio e la capacità di trovare gioia anche nelle condizioni più difficili. Il gioco come necessità si manifesta in innumerevoli modi, come nella foto dei bambini che si arrampicano sul carro armato arrugginito, trasformando uno strumento di morte in una fonte di divertimento. Questi bimbi non sono mossi né da un’ideologia né da una filosofia: stanno semplicemente convertendo una terribile arma in un giocattolo…”, afferma Owen Edwards, critico fotografico.